|  Matilda sei mitica!

martedì 7 marzo 2017

Alla seconda edizione del "Mini Festival degli autori emergenti" di Treviolo ho scovato alcuni personaggi interessanti.

Wilma Cavana, estetista briosa che usa il suo fantastico umorismo per sdrammatizzare le lamentele che si ritrova ad ascoltare tutti i giorni in cabina, si ritrova a scrivere episodi giocosi nei tempi morti, poi li mette insieme incoraggiata dalla sua amica Elena che la scopre a scrivere dietro al bancone, e le dice "ti faccio da editor"! Esce Voglia di bicicletta rosa edizioni Altromondo, anno 2015. Protagoniste tre donne e le loro strampalate avventure, storie un po' erotiche, un po' umoristiche, così fantasiose e scenografiche da far sentire un retrogusto felliniano, coi loro personaggi sospesi in una dimensione fuori dallo spazio e fuori dal tempo. Leggerezza e divertimento garantito, l'autrice sta sfornando il suo ultimo romanzo.

Elena Pagani, amica di Wilma Cavana e giornalista, ai tempi dell'università si innamora di Marian, un ragazzo albanese emigrato in Italia alla fine degli anni Novanta alla ricerca di un futuro migliore, dopo la crisi finanziaria albanese generata da un sistema di truffa del regime, appena crollato, ai danni dei cittadini. Ora vive e lavora in Albania, dove è tornato per aprire una sua attività, e aspetta un figlio da Elena, che con il pancione viene a raccontarci il suo libro sulla storia dell'Albania, uno dei pochi libri in italiano "a facile lettura" sulla storia albanese, che scrive per far conoscere un po' meglio questa terra "sorella" da secoli dello stivale, sempre oggetto di dominazione straniera, a volte anche solo economica. Dove i bunker diventano coccinelle, Besa editrice, titolo simbolo del processo di trasformazione e della capacità del popolo albanese di lasciarsi velocemente un passato buio alle spalle. Si è laureata in Relazioni Internazionali con una tesi sull' Albania: "Quando ho cominciato a frequentarla nel 2008 non c'erano nemmeno le strutture. Dava l'idea di un paese che avesse vissuto qualcosa di difficile nonostante non abbia avuto una vera e propria guerra al suo interno. Se ne avete l'opportunità andateci, ci sono posti meravigliosi e si aiuterebbe anche quell'economia un po' povera che sta cercando di rilanciarsi".

E infine Davide Cerullo. Ex camorrista di Scampia, nato e cresciuto, dopo la partenza del padre e la tossicodipendenza del fratello, nella malavita insieme alla madre, perché si sentiva in dovere di provvedere alla sua famiglia. A dieci anni la polizia lo cercava, a sedici i primi giorni in carcere, poco dopo gambizzato, ingessato in ospedale e subito bagno caldo per ammorbidire il gesso e tornare sulla strada. Poi l'aiuto di alcune pagine del vangelo che riportavano il suo nome, Davide, la sua voglia di riscatto. Una storia "da dentro" molto toccante, il Diario di un buono a nulla edizioni Sefe uscito nel 2016, si conclude con l'uscita dalla malavita e l'apertura a Scampia di uno spazio giovani "Centro insieme" dove si gioca, si legge e si cerca di togliere i bambini dalla strada. Uno spazio che accoglie esperienze umanitarie di molti giovani settentrionali che vogliono respirare il clima napoletano da vicino.

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