Un racconto di fanciullo: Aspettando Bojangles
Dal suggerimento di un'amica, una proposta di lettura innocente come le parole di un bambino. Un esordio francese targato Neri Pozza.
Romanzo di esordio dello scrittore francese Olivier Bourdeaut. Prima di pubblicare il suo primo libro è stato agente immobiliare, factotum in una casa editrice di libri scolastici e poi raccoglitore di fiori di sale di Guèrande. In Francia il suo primo lavoro è stato accolto con successo da pubblico e critica.
“Questa è la mia storia vera, con alcune menzogne a dritto e altre a rovescio, perchè spesso la vita è così.”
Titolo: Aspettando Bojangles
Autore: Olivier Bourdeaut
Editore: Neri Pozza
Genere: Romanzo
Collana: I narratori delle
tavole
Anno di pubblicazione: Marzo
2016
Traduzione dal francese: Roberto
Boi
Edizione francese: 2015,
E'ditions Finitude
Prezzo di copertina: euro 15
Pagine: 141
Trama:
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copertina francese |
Una famiglia un po' insolita viene
raccontata dalla voce di un bambino che guarda alle sue giornate come
strepitose avventure. Una mamma fuori dall'ordinario gli chiede di
raccontarle delle storie inventate per farla divertire, gioca con lui
ai salti sul divano e balla, prepara cocktail di Margarita e invita
alle feste il “senatore” amico di papà, un uomo pancione e
sempre sudato. Un papà parcheggiatore di auto è riuscito a fare
così tanti soldi da non lavorare più, a tratti prende le fila della
narrazione per dire di come ha incontrato la donna che ama così
tanto, a cui da un nome diverso ogni giorno e che balla con un
pennuto vestita di stoffe svolazzanti nel mezzo di un party zeppo di
uomini d'affari, alla ricerca di un uomo da sposare. Una donna che
possiede un anima selvaggia incurabile che subito trafigge il cuore
di questo burlone che racconta frottole ai commensali per attirare
l'attenzione.
Commento:
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Olivier Bordeaut
|
Quel che ci
dice Aspettando Bojangles è
che un bambino non sa cosa significhi avere una vita normale. Una
mamma normale. Che l'amore attraversa questi confini, persino quelli
della stramberia e della pazzia per realizzarsi all'interno delle
quattro mura domestiche e ciò avviene a discapito di ciascuno dei
tre protagonisti. La tenerezza ci coglie impreparati quando leggiamo
le parole d'amore di questo bimbo per la sua mamma, per poi scoprire
di quali pegni si faccia carico un affetto sconfinato. Durante un
viaggio che li porterà a un punto di rottura, avviene quanto si è
sempre cercato di rimandare: prende forma il problema, così ben
celato lungo tutte le pagine della storia dall'entusiasmo e dalle
avventure quotidiane di una vita fuori dall'ordinario. Ordinario e
follia si sovrappongono in piani indistinguibili, perchè a renderli
uguali è il punto di vista di un bambino innamorato, una creatura
ancora sprovvista di un metro di giudizio della realtà. Il male non
è mai chiamato col suo vero nome, i protagonisti sono bugiardi in
senso stoico, cercano di definire la realtà sulla base della loro
intima visione del mondo, onirica, creativa. Perchè il mondo è a
tratti sbilenco e mai logico, univoco.
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