|  Matilda sei mitica!

mercoledì 22 febbraio 2017

Primo appuntamento con Murakami Haruki



E' appena uscito il suo Il mestiere dello scrittore, leggo l'autore per la prima volta nei suoi esordi Vento & Flipper e mi innamoro.


A pochi giorni dall'uscita in Italia de Il mestiere dello scrittore per Einaudi, finisco di leggere i suoi due primi romanzi. Ascolta la voce del vento del 1979 e Flipper, 1973 (qui la recensione) scritto l'anno dopo. Pubblicato sempre per Einaudi nel 2016, la prima edizione legale in Italia, l'autore infatti non ha mai autorizzato l'uscita di questi due romanzi fuori dal Giappone e quindi si erano create copie clandestine, accorpa i due lunghi racconti insieme e l'autore fa una intensa prefazione in cui si svela un po'. Racconta, mi trema la gola e sento che non sarò mai all'altezza di scrivere l'articolo, questo l'effetto di avere appena finito di leggere qualcosa di Haruki, di quando nel 1979, all'età di trent'anni, venne illuminato da un colpo di battuta di una pallina bianca che si stagliava ben visibile sul prato verde di un campo da baseball nel mezzo di una partita della squadra che tifava all'epoca, giornata di sole, birra alla mano, steso su un prato soffice. In cosa consistette questa illuminazione? Capì che sarebbe diventato uno scrittore.

Mi sento di degnare del dovuto rispetto questa montagna della letteratura non solo a priori. Leggere Murakami Haruki, seppur alle sue prime armi (questa, forse, la ragione per cui non ha voluto, prima di oggi, far circolare i suoi primi lavori: perchè li giudicava troppo embrionali?) fa percepire subito una qualità della grande scrittura: il tempo che si dilata. Lo scrittore è capace di trasformare il tempo della realtà per farlo coincidere con il tempo della finzione, non c'è fretta, né di raccontare, né di far volgere un intreccio, all'improvviso non si è più nel mondo reale ma in quello della narrazione, grazie alla lentezza che le parole sono in grado di creare dentro di noi. Tutto il nostro corpo sembra aggrappato al testo. Se c'è la dovuta pace nei paraggi. E non perchè si stia verificando un assassinio o perchè una coppia di innamorati è alle prese con vicissitudini strappalacrime, ma solo perchè un ragazzo sta parlando in un bar e tira una boccata di fumo.

Così, dopo i primi cenni autobiografici della prefazione di Vento & flipper e dopo aver immaginato per lunghi giorni che queste storie ricalcassero la giovinezza dello scrittore, per poi, solo in un secondo momento, disilludermene amaramente, ho fatto gli occhi a palla dallo stupore quando ho letto l'email del libraio di fiducia per Einaudi che mi inviava le anteprime di febbraio, fra cui c'era Il mestiere dello scrittore di Murakami Haruki. Sono esplosa di gioia.

Per cui senza alcun dubbio la prossima recensione sarà su Il mestiere dello scrittore di Murakami Haruki.

Non appena riuscirò a procurarmi il testo.

Nessun commento:

Posta un commento